giorno 92 - 20 novembre 2006 | |||
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Da oggi in poi diamo le spalle al tramonto. Siamo arrivati proprio al punto più ad ovest del nostro viaggio e da questa mattina andiamo verso est. Siamo sulla via del ritorno e anche se mancano 8000 km abbondanti, da oggi guardiamo l'alba negli occhi. Oggi poi lasciamo anche la California, ma spero di poterci fare ritorno al più presto. Eh sì perché ci è proprio piaciuta tanto e tutta - dalla costa alla Sierra, dai parchi al deserto. Siamo diretti a Tucson, in Arizona, con una puntatina di straforo al Monumento nazionale dei cacti a canna d'organo (Organ Pipe Cactus National Monument), ossia a quella vasta distesa confinante con il Messico in cui crescono i famosi cacti Saguaro che sono un po' il simbolo dell'Arizona. Io da sempre li chiamo cactus di Jacovitti, perché li ho visti per la prima volta nelle vignette del mio diario di scuola elementare. Appena usciti da San Diego entriamo nella foresta nazionale Cleveland, un paesaggio lunare che mi ricorda gli ammassi di rocce di Joshua Tree, solo molto più grandi. L'autostrada sfiora il Messico vicino alla zona ricreativa delle dune di sabbia della contea Imperial. Ovunque si scorgono camperoni con al rimorchio gli ATV per scorrazzare tra le dune. Altrettanto numerose lungo la strada sono le pattuglie della polizia di confine. Al confine tra California e Arizona superiamo il fiume Colorado (città di Yuma) e fatto un altro pezzo di strada prendiamo la deviazione verso i cacti Saguaro. La strada che attraversa il monumento prosegue dritta dritta in Messico, per questo al ritorno dalla breve visita nel parco dobbiamo superare un posto di blocco. E qui Petino rischia la deportazione. Non ha con sé la "green card" che testimonia il suo essere un "residente alieno" degli USA, semplicemente perché non l'abbiamo ricevuta a casa prima di metterci in viaggio ad agosto. Non è colpa nostra, è colpa del governo USA - vorrei spiegare al poliziotto - ma taccio dal momento che ci lascia andare senza sollevare un polverone, non senza ricordarci però che il possesso di tale "carta verde" da parte di un cittadino straniero è un grande privilegio. E via di filato verso Tucson. Attraversiamo l'enorme riserva indiana Tohono O'Odham e mi rendo conto che avremmo potuto evitare per intero la deviazione al monumento (e la romanzina del poliziotto) dato che anche qua di cactus a forma di canne d'organo che ne sono un'infinità. Finalmente a Tucson tiriamo le somme della giornata e ci rendiamo conto di aver fatto ben 854 km al volante oggi. |
![]() Le collinette di rocce ammassate sull'autostrada 8 da San Diego. |
![]() Le dune di sabbia in lontananza. |
![]() Qua si intravvede uno dei campeggi. |
![]() Altre dune lungo il confine con il Messico. |
![]() Benvenuti in Arizona. |
![]() Benvenuti al monumento nazionale Organ Pipe Cactus. |
![]() Eccone alcuni esemplari. Vero che richiamano alla mente Jacovitti? |
![]() Questi sono di un tipo diverso, ramificati. |
![]() Questo sembra un personaggio dei fumetti. |
![]() Altri esemplari in gruppo. |
![]() Un cactus Cholla. |
![]() La foresta e le montagne sullo sfondo. |
![]() Altri cacti e le montagne. |
![]() Paesaggio desertico. |
![]() Alcuni cacti isolati. |
![]() L'immancabile tramonto con il profilo di un cactus che si staglia nel cielo. |
![]() Ecco uno dei tramonti per cui è famosa l'Arizona: cieli blu e rosa. |
![]() Un altro tramonto rosa e blu nella riserva indiana. |
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